A Modena, già dalla fine degli anni ’80, la Polizia Locale ha un ruolo importante nello sviluppo delle Politiche di Sicurezza.
Nel 1998 il Comune di Modena e la Prefettura sottoscrivono un “Protocollo di intesa”, primo esempio a livello nazionale di un accordo pattizio, che riconosce la necessità di integrare politiche ed azioni messe in campo dai diversi soggetti istituzionali a livello locale evidenziando così la centralità della città, con le sue esigenze e le sue risorse, e la collaborazione tra Forze di Polizia dello Stato e Polizia Locale.

Da tali accordi scaturisce la realizzazione del Posto Integrato di Polizia, sicuramente prima e forse ancora unica esperienza del genere in Italia. Si tratta di una sede decentrata in cui convivono gli uffici della Polizia Locale e della Polizia di Stato, accessibili al pubblico attraverso un unico ingresso, a significare anche simbolicamente l’unicità dell’offerta di sicurezza derivante dall’attività interforze.

Tra le principali attività nell’ambito della sicurezza urbana attuate dalla Polizia Locale, si deve considerare quella dei Vigili di Quartiere, istituiti a Modena già nel 1974. La filosofia del “vigile di quartiere” si ispira al concetto di “prossimità” in un’accezione ampia del termine che va oltre il significato tradizionale di vicinanza fisica al cittadino e di capillare distribuzione delle risorse sul territorio, facendo riferimento, invece, ad un cambio di prospettiva rispetto al tradizionale lavoro di polizia, per rispondere ad un diverso bisogno di sicurezza, espresso dai cittadini, che attiene alle tematiche che oggi definiamo come sicurezza urbana.

Non più, quindi, una generica richiesta di mantenere l’ordine e la sicurezza pubblica ma la collaborazione al fine di assicurare quella sicurezza che spesso si sovrappone concettualmente alla qualità della vita, ed è legata alle proprie attività quotidiane in relazione a fenomeni di disagio dovuti ad inciviltà o alla presenza di microcriminalità diffusa. L’ottica dell’intervento è anche quella della prevenzione dei fenomeni di illegalità e inciviltà piuttosto che solamente quella della repressione, una volta che i fenomeni si sono manifestati. Obiettivo che può essere perseguito solo attraverso una conoscenza approfondita del territorio e la costruzione di un rapporto di fiducia con i cittadini e la comunità attraverso il loro coinvolgimento e la condivisione degli obiettivi. Lo sviluppo ulteriore e conseguente è stato quello della sempre più ampia collaborazione con le Associazioni di Volontariato presenti a Modena e l'esperienza, in continua crescita dal 2017, del Controllo del Vicinato che riassume e concretizza il concetto di Polizia di Comunità.