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Prende il via con un questionario online rivolto alla città e con un incontro pubblico di presentazione e formazione il prossimo sabato 5 aprile il percorso partecipativo “Sacca partecipa. Nuovi spazi di legalità e socialità”, per ideare insieme il riutilizzo del bene confiscato alla criminalità organizzata di via Anderlini 89/D, al primo piano del Centro commerciale Sacca. Ulteriori momenti del percorso saranno, a seguire, un laboratorio di approfondimento e un incontro di restituzione.
L’iniziativa è stata illustrata questa mattina, martedì 25 marzo, nel corso di una visita al bene confiscato – un ambiente di circa 68 metri quadrati – cui hanno partecipato il sindaco Massimo Mezzetti, l’assessore a Legalità e antimafie Vittorio Ferraresi, il presidente del Quartiere 2 Giovanni Gobbi, insieme a referenti dell’ufficio Legalità e sicurezze e dell’azienda Poa srls, che gestirà il percorso. Nelle prossime settimane, lo spazio sarà inoltre oggetto di visita da parte di alcune classi del liceo Sigonio, del liceo Tassoni e dell’istituto Barozzi, accompagnate dall’assessore Ferraresi, nell’ambito del progetto Fisco e legalità organizzato dall’Associazione magistrati tributari.
Obiettivo del percorso, che rientra nel progetto “Legalità: un bene comune. La riqualificazione partecipata di un bene confiscato alla criminalità organizzata nel quartiere Sacca” cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna, è definire insieme alla città una gestione innovativa e sostenibile dell’immobile. Assegnato al Comune nel maggio 2024 dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc), lo spazio può essere adibito a finalità prioritariamente di carattere sociale, istituzionale e culturale, in base anche a quanto emergerà dal percorso partecipativo.
In particolare, da oggi è possibile partecipare all’iniziativa compilando il questionario dalla pagina dedicata al percorso partecipativo del sito istituzionale (https://comune.modena.it/saccapartecipa). Nell’ambito del percorso, infatti, è prevista una ricerca quantitativa, attraverso il sondaggio online, per individuare necessità e bisogni della comunità (in particolare si chiede ai cittadini un parere sul futuro utilizzo del bene), oltre a una ricerca qualitativa, già in corso, basata sull’ascolto di soggetti che operano a livello cittadino e nel quartiere Sacca.
Il percorso partecipativo entrerà poi nel vivo sabato 5 aprile con un incontro pubblico di presentazione, dalle 9.30, presso l’Aula magna della scuola secondaria Guglielmo Marconi in largo Pucci 45/a, al quale prenderanno parte l’assessore Ferraresi, l’assessora regionale alla Legalità Elena Mazzoni, il giornalista esperto di mafie del quotidiano Domani Giovanni Tizian, l’avvocato e amministratore giudiziario del sequestro Aemilia Rosario Di Legami e i facilitatori del percorso. Chiuderà l’incontro il sindaco Massimo Mezzetti. L’appuntamento sarà anche un momento di formazione sulla disciplina dei beni confiscati e sul radicamento della criminalità organizzata nel territorio e, a seguire, è prevista una visita all’immobile.
A seguire, i materiali disponibili saranno consultabili sulla pagina dedicata e sarà resa accessibile una piattaforma digitale per consentire di presentare proposte anche alle persone impossibilitate a partecipare al laboratorio di progettazione. Quest’ultimo è in programma sabato 12 aprile, alle 9, sempre all’Aula magna della scuola Marconi, ed è dedicato ad analizzare i bisogni sociali cui il bene può rispondere e a proporre modalità gestionali innovative. Per finire è previsto un incontro di restituzione dei risultati del percorso giovedì 8 maggio alle 20.30 alla Sala Pucci (largo Pucci 40). Per maggiori informazioni è possibile contattare l’Ufficio Legalità e sicurezze del Comune di Modena all’indirizzo email saccapartecipa@comune.modena.it.
Oltre all’attivazione del percorso partecipativo, il progetto di riqualificazione partecipata prevede anche interventi di riqualificazione dello spazio a cura del settore Lavori pubblici, che verranno realizzati sulla base della futura destinazione del bene confiscato. In particolare, è comunque prevista la realizzazione di un servizio igienico accessibile ai portatori di handicap, il rifacimento del bagno esistente, la risoluzione di problemi di infiltrazione con conseguente realizzazione di una nuova controsoffittatura, la revisione degli infissi esterni con serranda motorizzata, il rifacimento degli impianti elettrico, di connessione dati, di riscaldamento e raffrescamento, oltre che la predisposizione di un sistema antintrusione.
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Ultimo aggiornamento: 26-03-2025, 10:03