CERAMICA MARCA CORONA

via Emilia-Romagna 7, Sassuolo

1967

Mario Rossi

Nata nel 1741, Marca Corona è la più antica ceramica, majolica, di Sassuolo. Gli imprenditori Carlo e Antonio Rubbiani, tra il 1854 e il 1862, articolano la produzione abbandonando le terrecotte e i laterizi e iniziano l’esportazione dei manufatti in Francia e Inghilterra. Alla produzione di vasellame artistico e d’uso comune, nel 1871 si affianca quella di “quadrelle” o “pianelle” di argilla, ovvero delle prime piastrelle per rivestimenti e nel 1889 quella di piastrelle pressate a secco. Con Matteo Olivari, imprenditore con attività a Milano, si forma nel 1910 la Società in Accomandita semplice Carlo Rubbiani di Rubbiani, Olivari & c. Nel 1920, per fronteggiare i gravi problemi del primo Dopoguerra, entra nella Società una cordata imprenditoriale guidata dal principe Emilio Odescalchi che sposta la sede legale a Milano, beneficiando delle competenze presenti nell’Università Bocconi. Lo stabilimento storico, situato nella parte sud di Sassuolo, in Contrada del Borgo, viene ammodernato e ampliato fino all’intero comparto urbano della città, verso la collina. La “Ditta Carlo Rubbiani” si trasforma prima in “Società Anonima Ceramica di Sassuolo”, poi, nel 1935, in “Società Anonima Ceramiche Marca Corona”, quindi nell’attuale società Ceramiche Marca Corona SpA.

Il vecchio stabilimento in un’immagine degli anni Cinquanta (Foto FFM, Archivio della Provincia di Modena n. inv. 121583)

Nel secondo Dopoguerra, con il “Piano Marshall”, arrivano i forni a tunnel, che consentono una svolta fondamentale nella produzione industriale delle piastrelle. La dimensione degli stabilimenti cambia con il ciclo produttivo e, dopo la grave crisi del settore del 1983, nuove tecnologie (monocottura) e nuova organizzazione della produzione, unitamente ai seri problemi di inquinamento, impongono lo spostamento dei vecchi stabilimenti nelle nuove aree a nord del centro abitato. Nel 1982 l’azienda entra a far parte del Gruppo Concorde, posizionandosi sulle fasce più alte del mercato con mosaici, rivestimenti e pavimenti esportati in tutto il mondo. L’area su cui sorge l’originario insediamento, frutto di una stratificazione architettonica lunga quasi due secoli di cui rimangono solo pochi frammenti sopravvissuti al profondo processo di trasformazione come la ciminiera, racconta i cambiamenti produttivi della fabbricazione della ceramica e quelle che sono state le conseguenti modificazioni degli edifici; dalla forma degli opifici ottocenteschi, passando per gli ampliamenti progettati dall’ingegnere Mario Rossi negli anni Sessanta, con le strutture dei capannoni in ferro e cemento armato, fino agli attuali showroom e stabilimenti localizzati in una nuova area a nord della città, dove trova localizzazione il “Museo delle ceramiche Galleria Marca Corona”, su progetto dello studio Progettisti Associati di Sassuolo.

 

Dettaglio attuale del fronte principale (Foto V. Bulgarelli)


Fonti archivistiche e bibliografiche

Archivio Ufficio Tecnico Comunale di Sassuolo (Settore il Governo del Territorio e Interventi Pubblici). 13531/1967.

O. Nuzzi, Il distretto ceramico: terra e uomini, storie meravigliose. Modena, Artestampa 2012.