Nuove schede

Le opere urbanistiche e architettoniche qui proposte arricchiscono con nuove schede storico-critiche il numero degli edifici e degli spazi urbani commentati e documentati nei volumi "Città e architetture" e "Città e architetture industriali" prodotti a cura dell’Ufficio Ricerche e Documentazione sulla Storia Urbana nel 2012 e nel 2016 e presenti in questa parte del sito web. Lo scopo di questo aggiornamento è fornire un quadro più completo, rispetto al già ampio panorama delle architetture del Novecento trattate nei volumi. Anche in questo caso si è operata una selezione, tra un più ampio numero di edifici residenziali o destinati a servizi o alla produzione e spazi pubblici del Novecento, sulla base dei criteri già adottati, che riguardano non solo il valore formale dei progetti, ma più complessivamente il significato che assumono nella formazione della città in termini urbanistici, culturali, storici e nel linguaggio architettonico.

Si è integrata la parte relativa alle costruzioni dei primi decenni del Novecento, che molto dicono non solo del primo sviluppo urbano e del suoi segni più salienti, ma raccontano una società che stava rapidamente e profondamente cambiando e costituiscono oggi la parte consolidata e riconosciuta del tessuto della “nuova città storica”. Sono poi presenti alcuni edifici e spazi emblematici, progettati nella seconda metà del secolo scorso, significativi per la ricerca progettuale e per il tentativo di innovare il paesaggio urbano modenese contemporaneo. Si tratta di opere che non esauriscono il panorama, comunque ampiamente proposto nei volumi, della ricerca architettonica più recente.

Tutto il progetto di schedatura e mappatura delle architetture e dello spazio urbano del Novecento è concepito come un lavoro in progress e l’ulteriore attività di ricerca potrà, in futuro, consentire una nuova selezione di progetti coerenti con la funzione di documentazione e informazione culturale di questo ultradecennale lavoro.

Le schede sono curate da Matteo Sintini, storico dell’architettura. Alle ricerche e alla stesura di parte dei testi ha collaborato Vanni Bulgarelli, che insieme a Catia Mazzeri ha coordinato il progetto. Un ringraziamento a Veronica Bastai e Federico Ferrari per la collaborazione. Un grazie particolare all’architetto Ilaria Braida per il contributo alla stesura della scheda relativa al Cimitero Israelitico, di cui ha recentemente curato un attento restauro, e all'architetto Claudio De Gennaro per le informazioni relative al restauro di Villa Manzini da lui progettato. Gli scatti fotografici sono di Anna Taddei, Vanni Bulgarelli e di Claudio Fornaciari, al quale va un sentito ringraziamento. Le fotoriproduzioni dei disegni di archivio sono di Paolo Pugnaghi.

Ringraziamo l’Archivio Storico del Comune di Modena, la sua Direttrice Gabriella Roganti e Giuseppe Bertoni per la consueta disponibilità e l’attenzione per il lavoro dell’Ufficio. Grazie a Alessandra Ghidoni, dell’Archivio della Provincia di Modena, per l'attivo supporto alla ricerca e a Jessica Pagani dell’Archivio Vinicio Vecchi, Biblioteca Civica d’Arte Luigi Poletti. Grazie a Gianfranco Bertolotti e a Vivia Vecchi per la gentile concessione delle fotografie relative ai chioschi progettati da Vinicio Vecchi.


LA CASA PRIVATA
Casa Parenti
Palazzina Ghirelli
Villa Formentini Forattini
Villa Formiggini - Chiossi
Villa Fiaccadori Leonardi
Villa Perucci
Villa Manzini
Villa Toni
Villino Reggiani

Casa Gavioli
Condominio Rossi
Condominio Martello
Villaggio Zeta e Cinema Raffaello


LA CITTA' PUBBLICA
Cimitero Israelitico di San Cataldo
Ospedale B. Ramazzini
Istituto Agronomico
Ex Gruppo Universitario Fascista
Dispensario Antitubercolare Provinciale
Residenza Sanitaria Assistita e Centro Diurno Cialdini


SPAZIO PUBBLICO E CITTA' STORICA
Piazzale Redecocca
Architetture effimere per il centro storico


PRODUZIONE, TERZIARIO E INFRASTRUTTURE URBANE
Officine Raimondi e Officine Julli
Sedi Banca Popolare Emilia Romagna
Torre piezometrica acquedotto comunale BBPR
Sede Cassa di Risparmio di Modena oraUNICREDIT

 

Le schede recano l'indirizzo secondo lo stradario attuale, l'anno di progettazione o, ove ignoto, quello di costruzione e il nome del progettista. La denominazione degli edifici è di norma quella riportata nei documenti di progetto dell'epoca

 

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