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Villa Formentini Forattini

via Giovanni Sabbatini 35 (angolo via Monte Sabotino)

1925

Emanuele Zanetti


La villa si trova in un’area della prima espansione sud-est definita dai tracciati viari di via Sabbatini e dal prolungamento di viale L. A. Muratori progettati a partire dal 1925. Qui, in continuità con quanto si andava sviluppando intorno allo stesso viale L.A. Muratori e viale G. Moreali, l’edificato si caratterizza per la presenza di ville private unifamiliari con ampi giardini, spesso connotate da forme e stili eclettici di cui anche casa Formentini offre una declinazione.

La residenza si sviluppa in due piani rialzati su un seminterrato. Alla pianta rettangolare degli ambienti principali è addossato, sul lato nord, un altro volume leggermente decentrato che contiene il vano scala. L’ingresso è anticipato da un portico architravato situato nell’angolo tra i due volumi, sostenuto elegantemente da una colonna isolata e sormontato al piano superiore dalla terrazza accessibile dall’atrio e dalla sala da pranzo.

Vista attuale dell'edificio (Foto V. Bulgarelli)

La distribuzione dei vani segue la medesima divisione su entrambi i livelli, dal vano scala si accede al grande atrio situato al centro della parte settentrionale, sul quale si affacciano gli ingressi delle stanze. Il piano primo è occupato sul lato ovest dalla sala da pranzo e dalla cucina, quest’ultima destinata al solo personale di servizio, collegata alla prima da un corridoio corrispondente al pianerottolo della scala secondaria. Lungo il perimetro dei lati rimanenti, si dispongono tre camere da letto, un servizio igienico e un “salotto da lavoro”.

I fronti sono definiti dall’utilizzo di finestre architravate al piano rialzato, con l’eccezione di quelle sotto il portico, e arcuate al primo piano, perfettamente corrispondenti nella suddivisione in aperture binate e tripartite. Il prospetto nord del corpo del vano scala è occupato da una grande trifora di altezza corrispondente all’interpiano, motivo che sovrasta anche l’ingresso di servizio a ovest. Su entrambe si trovano due fregi, di cui il primo riporta, espresso in numeri romani, l’anno di edificazione della villa, 1925.

Disegni dei prospetti, Archivio Storico Comune di Modena (Foto P. Pugnaghi)

La semplicità del volume e del sistema distributivo è nobilitata dall’uso dei materiali e dai motivi decorativi dei prospetti. Il piano rialzato è trattato a mattoni faccia a vista, su cui risaltano i profili dentellati delle cornici delle finestre riproposti anche nel bugnato d’angolo.

Il primo piano è invece saturato da motivi geometrici a partire dalla fascia marcapiano trattata a motivi semicircolari bicromi, bianchi e rossi, ripetuti in tre file. Al di sopra, le pareti riprendono il disegno già presente al piano rialzato nel portico a losanghe romboidali con gigli al centro su sfondo giallo. A coronamento di uno studiato programma ornamentale dal probabile valore simbolico per la famiglia, la fascia sottogronda è trattata a festoni inquadrati da cornici geometriche con forme assonometriche.

 

Scheda a cura di Matteo Sintini

Fonti archivistiche e bibliografiche
Archivio Storico Comune di Modena, Ornato particolare 1925/6
G. Bertuzzi, Modena nuova, Modena, AEDES Muratoriana 1995.


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