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FABBRICA “IL TRUCIOLO” - MAGNETI MARELLI

via L. Ariosto, viale Darfo Dallai, Carpi

1908

Mario Guerzoni


1978 (recupero)

Luciano Sgarbi

L’imprenditore e parlamentare socialista Alfredo Bertesi, Consigliere delegato della Società Anonima Fabbrica “Il Truciolo”, presenta nel 1908 il progetto attribuibile all’architetto Mario Guerzoni di un “nuovo stabilimento per il taglio delle paglie meccanizzato, fabbricazione meccanica delle trecce, sugherificio e produzione di energia elettrica”. Il primo stralcio dell’edificio realizzato sul fronte dell’attuale via L. Ariosto presentava un corpo di fabbrica a nord a tre piani fuori terra e uno più lungo a due piani. Esso sarà successivamente collegato con il corpo ad angolo, ancora a tre piani, realizzato nel 1911, con fronte inclinato a 45 gradi sull’incrocio delle strade: il massiccio fronte principale occupava l’intero angolo dell’isolato. La struttura portante in mattoni era all’esterno rivestita fino al primo piano con intonaco disposto a disegnare un bugnato a strisce orizzontali, mentre ai piani superiori era presente una finitura a mattoni a vista. Le ampie finestre del primo piano a forma rettangolare e quelle dei piani superiori ad arco ribassato scandivano l’intero fronte dell’edificio. In prossimità dell’ingresso presentava decorazioni riprese dall’edilizia civile con quattro finestre a bifora e una centrale con accesso al balcone. La parte interna dell’area ospitava la centrale termica, edifici e capannoni con copertura a capriate e in parte a shed.

Vista a volo d’uccello del complesso in un disegno del 1911. (Biblioteca multimediale A. Loria Carpi, periodico "Luce" del 7 giugno 1913).

Nel 1922, al culmine della produzione lo stabilimento occupava 449 dipendenti di cui 341 donne. Su proposta di Vico D’Incerti, di origini carpigiane e dirigente della Magneti Marelli, nel 1940 la società milanese sceglie di aprire una filiale a Carpi, utilizzando lo stabilimento, dismesso nel 1931, che viene adattato con un semplice progetto elaborato nel 1941 dal geometra Ferrari. La produzione contava fino a 1.200 lavoratori, di cui due terzi donne, poi ridotta fino alla cessazione nel marzo 1978.

Lo Stabilimento E della Magneti Marelli, 1940 (Foto: Centro di ricerca etnografica, Musei del Palazzo dei Pio Città di Carpi)

Il complesso industriale viene abbattuto e sostituito da un edificio caratterizzato da un’elaborata volumetria, posto sullo stesso sedime dell’edificio preesistente, destinato ad attività direzionali, commerciali e residenza. Il progetto firmato dal geometra Luciano Sgarbi si avvale della consulenza architettonica di R. Corradi, F. Lipparini, T. Lugli, della collaborazione di A. Ronzoni e dell’ingegnere T. Sbrozzi per i calcoli.

 

Fonti archivistiche e bibliografiche

ASCCa, Elena Lolli, Architettura del lavoro a Carpi, tesi di laurea AA. 1989/90, Università degli studi di Firenze, Facoltà di Architettura.
ASCCa, Atti Comunitativi 1908, p.g. n. 4710. Ora EPM.
ASCCa, Atti Comunitativi 1911, cat. 10, cl, 11, fasc. 3 p.g. 1894. Ora EPM.
ASCCa, Atti Comunitativi 1910, prot. 2232, 10/11/2.
A. Barbieri, A regola d’arte: pittori, scultori, architetti, fotografi, scenografi, ceramisti, galleristi, critici e storici d’arte nel modenese dell’Ottocento e del Novecento, Modena, Mucchi Editore 2008, p. 142.
L. Nora (a cura di), Giù i cappelli… e arrivò la Marelli, Carpi, Nuovagrafica 1990.

 

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