Manifattura Tabacchi

Via Sant’Orsola 78

1902

Emanuele Aliprandi

1937

Giorgio Morselli

2007 (progetti di recupero)

Tiziano Lugli, Paolo Portoghesi


La Manifattura Tabacchi, situata nell’addizione erculea della città murata, venne costruita nell’area dell’antico Convento di Santa Maria Maddalena, soppresso nel 1789, dopo il cambio di denominazione in Convento di San Marco, a sua volta soppresso nel 1783, e il trasferimento delle monache in Contrada Sant’Orsola. Alcuni ambienti del convento vennero utilizzati come deposito di paglia fino al 1804, quando il complesso venne definitivamente destinato a ‘Raffineria dei Nitri’. Il trasferimento in Contrada Sant’Orsola della ‘Regia Fabbrica di Tabacchi’, situata dalla seconda metà del Settecento nella vicina Contrada Stimmate, avvenne nel 1850, dopo la radicale trasformazione dell’ex Convento di San Marco, per adattarlo alle esigenze produttive. L’intervento, databile tra il 1830 e il 1850, è da attribuirsi a Francesco Vandelli, architetto ducale al servizio di Francesco IV d’Este, al quale si deve la progettazione di alcuni dei più rappresentativi edifici modenesi.
Nel 1893, l’esigenza di aumentare la produzione e assumere nuove maestranze, prevalentemente femminili, portò all’ideazione di un ampliamento della Manifattura. Il progetto venne tuttavia abbandonato quando, a seguito della morte del conte Giovanni Abbati Marescotti, fu possibile disporre di suoi terreni confinanti. L’acquisizione, avvenuta nel 1895, consentì la stesura di un nuovo più radicale progetto di ampliamento redatto nel 1898 dall’ingegnere della Manifattura, Emanuele Aliprandi, e ultimato nel 1902.

Figura1

Figura 1 - Vista di una delle corti interne dopo l’intervento di recupero. (Foto V. Bulgarelli)

 

A partire dal 1937, su progetto di Giorgio Morselli (fonte IBC), venne realizzato un nuovo ampio edificio destinato a magazzino dei tabacchi greggi.
Mentre l’intervento di inizio Novecento si configura con un semplice disegno dei prospetti articolati con una sorta di basamento continuo costituito da una teoria di arcate cieche, nelle quali trovano sistemazione le finestre e le porte, con due ampie corti interne rettangolari e il completo rifacimento degli interni con ampi laboratori e solai sorretti da colonne in ghisa, l’edificio di Morselli si caratterizza per l’adesione al linguaggio dei tardi anni Trenta. Il complesso è impostato su una fascia di finto travertino stabilendo una bicromia tra la parte basamentale e quella superiore nonché in prossimità dell’asse centrale. L’ampia area occupata all’opificio era chiusa a sud dalla cortina continua dei fronti dei palazzi, della Manifattura e dell’Istituto San Filippo Neri, inglobando il tratto della vecchia contrada Pilotta, che conduce dalla Stazione Ferroviaria al centro. Altri edifici vennero realizzati nel 1969 a nord, accanto alla centrale termica, rifatta negli anni Trenta con la ciminiera, e chiusi da un alto muro su viale Monte Kosica. L’attuale complesso presenta una configurazione relativamente omogenea, pur essendo esito di tre successivi interventi di distinte epoche storiche. La fabbrica, dismessa nel 2002 e dichiarata di interesse culturale nel 2007, è stata ceduta a Fintecna controllata dalla Cassa depositi e prestiti, la quale ha commissionato la realizzazione di un progetto di recupero che interessa 4 corpi di fabbrica per oltre 20.000 mq, da destinare a residenza, commercio, attività terziarie e alla centrale termica, elaborato dall’architetto modenese Tiziano Lugli, inizialmente con Paolo Portoghesi. L’intervento di riqualificazione, avviato nel 2007, è completato per la parte ottocentesca e gli impianti di trigenerazione.
Sono in corso i lavori di recupero delle rimanenti parti. In quest’ambito, oltre alla ridestinazione degli spazi interni, sono stati resi fruibili e aperti alla frequentazione pubblica ampi spazi e l’originale percorso che, costeggiando una delle maniche dell’edificio, congiunge viale Monte Kosica a via Sgarzeria, consentendo un più agevole collegamento tra la stazione e il centro storico.

Figura 2 - Prospetto lato sud nuovi Magazzini Tabacchi greggi, 1937. (ASCMO, foto P. Pugnaghi)

 

Figura 3 - Planimetria generale del progetto di recupero. (ASue Modena, foto P. Pugnaghi)

 

Figura 4 - Fronte nuovi Magazzini Tabacchi greggi, 1937. (ASCMO, foto P. Pugnaghi)

 

Figura 5 - Vista dei nuovi Magazzini Tabacchi greggi, 1937. (ASCMO, foto P. Pugnaghi)


Fonti archivistiche e bibliografiche

ASCMO, Ornato, 1937/28.
Planimetria 2006, ASue Modena, prot. 347/2006, Comparto ex Manifattura Tabacchi.

P. Frabboni, Relazione storicoartistica allegata alla notifica del 15/02/2007 del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna, relativa alla dichiarazione di interesse architettonico e storico culturale della ex Manifattura Tabacchi Modena, ai sensi del D.lgs 42/2004.
P. Nava, La fabbrica dell’emancipazione. Operaie della Manifattura Tabacchi di Modena, storie di vita e di lavoro, Roma, Utopia, 1986, pp. 55-75.
F. Govoni, A. Sighinolfi, La città nella fabbrica. Il recupero della Manifattura Tabacchi di Modena, in M. Tozzi Fontana, E. Chirigu (a cura di), l patrimonio industriale a Modena, Atti della giornata di studi (Modena, 15 aprile 2011), I quaderni di patrimonio industriale, Bologna, Centro Stampa Emilia-Romagna, 2014, pp. 73-81.
G. Bigi, La Manifattura Tabacchi di Modena: vocazione di uno spazio tra memoria e innovazione, Tesi di Laurea, Politecnico di Milano, AA. 2005-2006.
IBC,Catalogo del patrimonio culturale. Archeologia industriale, Modena.


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